L’Aqavion riparte dai giovani, anzi dai giovanissimi dell’HaBaWaBa. La partecipazione all’HaBaWaBa International Festival di Lignano Sabbiadoro con la categoria Under 11 e quella dell’Under 13 all’HaBaWaBa Spain di Barcellona rappresentano i primi segnali di un progetto che vuole radicarsi nel tempo in un territorio, quello dell’area Nord della provincia di Napoli (in alto un’immagine della vasca dell’Aqavion), nel quale lo sport riveste notevole valore sociale. Ne abbiamo parlato con Peppe Testa, responsabile del settore pallanuoto.
Dopo l’esperienza in serie A2 avete scelto di ripartire dal settore giovanile in un territorio che presenta tante problematiche. Puoi spiegarci il progetto societario?
Il progetto nasce dall’idea di due ex campioni (Fabio Violetti e Fabio Bencivenga) insieme a Fabio Coda (storico presidente dell’Avion) e Luciano Piccolo per sviluppare le discipline natatorie in una zona, quella di Brusciano, dove il calcio la fa da padrone. Quando parliamo di nuoto o pallanuoto in Campania si pensa subito ai grandi circoli Posillipo e Canottieri Napoli, la nostra idea é quella di spostare, almeno in minima parte, gli equilibri e far capire che la qualità si può trovare non solo nelle grandi società, ma anche in quelle più giovani se queste ultime lavorano con passione e dedizione, non solo per lucro.
Lo scorso anno avete partecipato all’HaBaWaBa International Festival conquistando anche un incoraggiante 5° posto. Che tipo di esperienza hanno vissuto i ragazzi?
In realtà il gruppo dei 2006/07 partecipava per il terzo anno: la prima volta, da U9, ha vinto il trofeo Silver, il secondo anno siamo usciti ai sedicesimi e l’anno scorso siamo arrivati quinti nel ranking, uscendo ai rigori contro il Ferencvaros. Per il risultato ci siamo rimasti un po’ male perché avevamo una squadra tra le migliori, ma lo sport si sa è fatto di episodi mentre dal punto di vista dell’esperienza, l’HaBaWaBa è il massimo per un ragazzo. Essere a contatto con coetanei di paesi diversi, confrontarsi per poi dopo sfidarsi in acqua è un’occasione di crescita fantastica.
Sarete a Lignano anche quest’anno. Quali attese nutrite per questa nuova edizione del Festival?
L’obiettivo é quello di sorprendere, senza esasperare la ricerca della vittoria perché i ragazzi sono piccoli e non devono avere questo peso… ma credo che ci divertiremo. Proviamo a dare un impronta agonistica ai ragazzi fin da subito, quindi svolgono due ore di allenamenti giornalieri durante i quali prediligiamo la tecnica individuale, concentrando l’attenzione sui fondamentali e lavorando per ora ancora poco sulla tattica come ci ha insegnato il grande Paolo De Crescenzo: se esiste una buona base tecnica, tutto viene più facile.
All’inizio di giugno avete organizzato un torneo dedicato alla memoria di Paolo De Crescenzo. Quali insegnamenti avete recepito da una leggenda della pallanuoto?
Si è svolto a Brusciano il 2 e 3 giugno, ad un anno esatto dalla sua scomparsa era nostro dovere ricordalo. Paolo nell’ultimo periodo della sua vita ha collaborato con Aqavion insegnando tantissime cose a noi allenatori sia dal punto di vista tecnico – insistendo come dicevo prima sui fondamentali – sia dal punto di vista umano. Ho conosciuto una persona immensa, mi porterò dietro per tutta la vita i suoi insegnamenti. Mi sarebbe piaciuto lavorare più tempo con lui, ma sono sicuro che da lassù continua a seguirci.